I gas di Mussolini. Il fascismo e la guerra d'Etiopia by Angelo Del Boca

I gas di Mussolini. Il fascismo e la guerra d'Etiopia by Angelo Del Boca

autore:Angelo Del Boca
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: Fascismo, Etiopia
ISBN: 88-359-5859-8
editore: Editori Riuniti
pubblicato: 1996-12-05T16:00:00+00:00


2. Gli obiettivi

Sul fronte eritreo gli obiettivi sono generalmente classificabili in tre distinte categorie:

- passaggi obbligati percorsi dalle truppe e dalle salmerie avversarie, come incroci di carovaniere, testate di valli, guadi, passi montani;

- bersagli animati, ovvero gruppi di armati ed i loro accampamenti;

- bersagli tattici (zone da interdire sui luoghi di battaglia).

All’infuori di queste categorie sono pochi gli obiettivi cui non è stato possibile dare una precisa collocazione.

Sul fronte somalo, dove si combatteva in regioni alquanto aride come l'Ogaden ed il Baie, Graziani inventò una nuova categoria di obiettivi finalizzata a colpire le risorse alimentari del nemico: furono ipritizzate mandrie di bestiame ed i preziosi e rari pozzi d’acqua.

Da una statistica riferita ai soli obiettivi attaccati sul fronte eritreo con bombe C.500.T - le uniche colà impiegate dall’aviazione - risulta che ai guadi ed ai passaggi obbligati in genere toccò l'80 per cento del quantitativo totale di bombe chimiche, un altro 10 per cento colpi i bersagli animati, un 6 per cento quelli tattici (specie durante la battaglia dell’Amba Aradam), mentre il 4 per cento cadde su bersagli non classificabili. Fra questi ultimi abbiamo collocato un paio di villaggi a ridosso del fronte indicati negli ordini d’operazione ai reparti da bombardamento, forse solo come riferimento topografico per cercare l’obiettivo più esattamente indicato su una carta. Villaggi che però potrebbero essere stati colpiti essendo per loro sfortuna prossimi agli obiettivi battuti.

Tuttavia abbiamo reperito un ordine di operazione, indirizzato in data 23 gennaio 1936 dal Comando Aeronautica dell’Eritrea al 9° Stormo da bombardamento che recita: «Disporre lancio iprite su tutti i guadi del torrente Ghevà [...] dovrà essere risparmiato l’abitato di Mai Ghibbà»14. Un documento che fa pensare ad una certa attenzione per le sorti della popolazione.



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